BED AND BREAKFAST IL GELSOMINO

FORLIMPOPOLI

Geografia

Sito sulla Via Emilia (SS9), a 8 chilometri a est del capoluogo, Forlì, sorge in una posizione favorevole alle comunicazioni tra la montagna (vallata del Bidente), la pianura ed il mare.

Toponimo

Il nome di Forlimpopoli è di chiara origine romana (Forum Popilii) e deriva molto probabilmente da quello del consolePublio Popilio Lenate, che avrebbe fondato la città nel 132 a.C..

Storia

Preistoria

Il territorio di Forlimpopoli fu abitato sin dal paleolitico inferiore, come testimoniano alcuni manufatti di selce trovati in anni recenti; si tratta di ciottoli scheggiati, simili a quelli del più famoso giacimento di Monte Poggiolo (Forlì) e fabbricati da individui appartenenti al gruppo dell'Homo erectus, circa 700 000 anni fa. In epoca protostorica il territorio fu percorso e abitato da genti dell'età del bronzo e successivamente sia dagli Umbri, che scendevano dall'Appennino, sia dai Galli provenienti dalla Pianura Padana.

Storia romana

Nel territorio forlimpopolese sono ancora oggi visibili tracce di tre successive centuriazioni, che testimoniano l'opera dibonifica agraria e di colonizzazione della pianura da parte dei Romani; certamente l'antica via Emilia costituiva l'asse fondamentale del reticolato urbano della città romana. Nel I secolo a.C. Forum Popili divenne un municipium al centro di un vasto territorio confinante con quelli di CaesenaForum Livii (Forlì), Mevaniola e Sarsina. Nei primi secoli dell'epoca imperiale il centro conobbe un forte sviluppo economico grazie alle attività agricole. Il vino prodotto in zona era esportato in diverse località mediterranee, come è dimostrato dal ritrovamento di fornaci che producevano anforevinarie.

La ricchezza di Forum Popili derivava, inoltre, dalla vicinanza con il porto ravennate di Civitas Classis, dal quale arrivavano merci e idee provenienti anche dall'oriente, come dimostra la scoperta di una stele funeraria databile al tardo III secolo, che costituisce uno dei reperti cristiani più antichi rinvenuti nella pianura padana. Nel V secoloForlimpopoli divenne sede episcopale. Il suo primo vescovo fu l'ateniese Rufillo; sul suo sepolcro, edificato appena fuori dell'abitato, sorse un'abbazia benedettina.

A partire dal III secolo ebbe inizio un periodo di decadenza economica della città, che si protrasse per tutto l'Alto Medioevo, durante il quale la pianura fu sommersa da disastrose inondazioni e ampie zone coltivate furono abbandonate dagli agricoltori.

Medioevo

Nella seconda metà del VI secolo l'Italia fu divisa in due a causa dell'invasione dei Longobardi. Forlimpopoli rimase sotto il dominio bizantino. Alla fine del secolo entrò a far parte dell'Esarcato di Ravenna. Alla metà del VII secolo gli abitanti di Forlimpopoli impedirono al re longobardo Grimoaldo, in marcia verso il centro-sud della penisola, di attraversare il proprio territorio. Grimoaldo, si vendicò al ritorno, radendo al suolo la città (tra il 661 e il 671).

Dopo la fine del dominio bizantino in Italia, nell'VIII secolo Forlimpopoli entrò a far parte del Patrimonio di San Pietro (successivamente denominato Stato Pontificio).

Nel Basso Medioevo iniziò un nuovo periodo di sviluppo per la città, segnato dalla costruzione di una nuova zona urbanizzata, la Civitas Nova (1044) ad opera di Michele di Silvestro Merenda, su incarico di Scarpetta Ordelaffi, e dalla conquista dell'autonomia comunale: documenti dell'epoca ci informano della presenza a Forlimpopoli di consoli e successivamente di un podestà.

Età comunale

Ma nel secolo XIII la cittadina entrò nell'orbita della famiglia degli Ordelaffi che da Forlì cercava di estendere la sua influenza sulla Romagna.
L'azione degli Ordelaffi fu contrastata dalla Santa Sede che riconquistò il territorio grazie all'energica azione del cardinale Albornoz il quale, nel 1361, ordinò la distruzione di Forlimpopoli rimasta fedele ai signori di Forlì.

Dieci anni dopo, un documento dell'epoca ci riferisce che l'antica cittadina non esisteva praticamente più, la sede vescovile era stata trasferita a Bertinoro e, al posto della cattedrale distrutta, era stata costruita una fortezza chiamata Salvaterra, l'attuale Rocca.

Pochi anni dopo, Sinibaldo Ordelaffi, fatta la pace con la Chiesa, fece risorgere Forlimpopoli, con la costruzione di muracittadine.

Età moderna

Nei secoli XV e XVI Forlimpopoli fu posseduta da diversi signori, tra i quali Caterina Sforza e Cesare Borgia. Nel 1535 la città fu concessa dal papa Paolo III, come feudo perpetuo, ad Antonello Zampeschi, alla cui morte successe Brunoro II Zampeschi, che divenne un valoroso condottiero al servizio di Venezia, del papa, del duca di Savoia e del re di Francia. Dal1592 la Rocca passò ai principi Savelli, che rilevarono i beni degli Zampeschi, e quindi al cardinale Capponi. La successione della famiglia va identificata e riferita al figlio naturale di Antonello Zampeschi: Organtino il Gamorano (o Gammarano).

Dopo la parentesi napoleonica, Forlimpopoli tornò sotto il governo pontificio. Durante il Risorgimento la cittadina partecipò attivamente ai moti liberali, in particolare a quelli del 1831. Nel 1851 fu saccheggiata dalla banda del famigerato Stefano Pelloni, detto il "Passatore"; tra le vittime della rapina anche il padre e una sorella di Pellegrino Artusi, futuro autore dell'opera La Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene.

Dopo l'unità d'Italia

Alla fine dell'Ottocento fu istituita una Scuola magistrale nella quale studiò e si diplomò (nel 1901) il giovane Benito Mussolini. Durante la seconda guerra mondialeForlimpopoli fu gravemente danneggiata dal passaggio del fronte e diversi suoi abitanti parteciparono alla Resistenza, fino alla liberazione della città, avvenuta il 25 ottobre dell'anno 1944.

Dalla fine del 2013, in vista delle ultime evoluzioni demografiche e dei recenti sviluppi amministrativi, è in atto uno studio di fattibilità su una possibile fusione con il comune adiacente di Bertinoro; un fenomeno, quello della fusione comunale, che nell'Emilia-Romagna ha già avuto diversi riscontri positivi.

Monumenti e luoghi di interesse

 
Forlimpopoli negli anni cinquanta

La Rocca Albornoziana a pianta quadrata domina la piazza principale, costruita verso la metà del XIV secolo sulle rovine dell'antica cattedrale, denominata in origine con l'appellativo "Salvaterra". La Rocca tuttora ospita il municipio; i suoi sotterranei ospitano le sale del Museo Civico conservanti manufatti e reperti paleoliticiromani (fra i quali mosaici ed anfore),medioevali e tardo medievali ritrovati nel territorio artusiano.

Nei pressi, si segnala anche, in località Fornò, nel comune di Forlì, ma nel vicariato di "Bertinoro-Forlimpopoli", ilquattrocentesco Santuario di Santa Maria delle Grazie, caratteristica chiesa a pianta rotonda.

Architetture religiose

 

Cultura

Manifestazioni

Buonanotte Suonatori - la Festa della Scuola di Musica Popolare Si tiene normalmente fra la prima e la seconda settimana di giugno. Strutturata come una festa popolare che interessa gli spazi della Rocca e dell'antistante piazza Garibaldi è, di fatto, il saggio degli allievi e degli insegnanti della Scuola che, negli anni, è cresciuto a tal punto da divenire probabilmente il saggio di scuola di musica più visto d'Italia

La festa tradizionale, di stampo carnascialesco, è rappresentata dalla Segavecchia che si svolge ogni anno in periodo di quaresima, vede la partecipazione numerosa della popolazione e assume il carattere tipico della festa di paese con bancarelle di dolciumi, frutta seccaspettacolo pirotecnico e la sfilata di carri allegorici allestiti dalle frazioni di Forlimpopoli. Dura una settimana.

La Festa Artusiana invece si svolge in giugno ed evidenzia l'aspetto tipico della cultura e della tradizione eno-gastronomica della città che diede i natali a Pellegrino Artusi.

Il Festival Didjin'Oz[4] dedicato alla musica ed alla cultura degli aborigeni australiani, si svolge abitualmente nella prima metà di luglio ed è divenuto, negli anni, il più importante riferimento italiano del settore. Unico nel panorama italiano, prevede film, concerti e mostre con la presenza di importanti artisti provenienti dall'Australiae da tutta Europa

Il Festival di musica popolare[5] , che ha visto, nel 2011, svolgersi la sua sedicesima edizione, è ormai un appuntamento tradizionale nel panorama delle manifestazioni estive della città. Si propone, attraverso un percorso fatto di concerti, stage e mostre, di analizzare l'evoluzione delle musiche di tradizione, dalle loro origini alla riproposta dei musicisti di oggi.

Un de int la Roca ad Frampùl (Un giorno nella Rocca di Forlimpopoli) si svolge il secondo fine settimana di settembre. È una rievocazione storica organizzata dal Gruppo Storico "Brunoro II" della Pro Loco di Forlimpopoli, la festa ripropone un evento storico riguardante il signore conte di Forlimpopoli Brunoro II. Il conte, di ritorno dalla guerra in terra di Francia dove aveva combattuto gli eretici Ugonotti, viene accolto dal paese in festa e dalla moglie la contessa Battistina Savelli. Durante i giorni di festa si assiste a un vero e proprio salto nel passato, il cortile e il fossato della Rocca sono animati da mercatini medioevali, giochi di giullari emangiafuoco, duelli di armati e da spettacoli di sbandieratori e tamburini.

Persone legate a Forlimpopoli

Economia

Basata su un fervente artigianato e su una campagna fertile fra la quale spiccano le coltivazioni di pesche e barbabietole, Forlimpopoli gode dell'indotto economico prodotto dalle grandi industrie presenti nella zona limitrofa forlivese. È stata sede, per molti anni, di un importantissimo zuccherificio che attualmente è in fase di smantellamento.

Gemellaggi

Francia Villeneuve-Loubet

Traun, Austria

 

Galleria fotografica

 
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